Il presidente del Pescara Sebastiani a Non è più domenica tra fiducia nella squadra odierna, riflessioni sui costi della Serie B e il ricordo dei “tre tenori”.

Nella nuova puntata di Non è più domenica, il podcast di Matteo Fantozzi e Rocco Di Vincenzo (e viceversa), il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha raccontato passato, presente e futuro del club abruzzese, parlando senza filtri del campionato di Serie B e ricordando la storica stagione 2011/2012.

Sull’attualità, Sebastiani ha spiegato: “Abbiamo iniziato con un po’ di timore, ma già da Mantova e Venezia ho visto segnali importanti. Contro l’Empoli avremo un banco di prova significativo. Ho fiducia: la squadra è ben allestita e può fare bene. L’obiettivo resta chiaro: consolidarci in Serie B”. (Da sottolineare come l’intervista abbia sostanzialmente portato bene al presidente e al club: gli abruzzesi hanno superato i toscani con un nettissimo 4-0).

Il presidente non ha quindi nascosto le difficoltà economiche della categoria cadetta (che rispecchiano in qualche forma i problemi della serie A): “La Serie B oggi perde circa 200 milioni a stagione. I ricavi sono calati del 30%, mentre i costi sono cresciuti enormemente con l’arrivo delle grandi proprietà straniere. È un modello che va rivisto, perché i contratti attuali non sono sostenibili”.

Impossibile quindi non dare uno sguardo al passato, con Sebastiani che ha ricordato l’anno magico del Pescara di Zeman (con in campo tra gli altri Immobile, Insigne e Verratti – in rigoroso ordine alfabetico): “Quella era una squadra fortissima, che giocava a memoria. Verratti, Insigne e Immobile hanno fatto grandi carriere, ma il rammarico è che Marco non abbia mai giocato nemmeno un minuto in Serie A (nonostante sia stato molto vicino al Napoli, come raccontato dallo stesso Sebastiani, ndr)”.

Tra le altre cose di cui s’è chiacchierato (in coda il video dell’intervista completa) uno sguardo al futuro del club: “Non faccio previsioni. Nel calcio ho imparato che spesso le squadre giovani ti sorprendono, mentre quelle costruite con i senatori possono fallire. Per noi adesso conta solo crescere e consolidare la categoria”.

Di admin

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