Scomparso nel 2001, Ken Aston è stato un arbitro di calcio britannico che ha scritto la storia del calcio britannico, italiano ed internazionale.
Se non ci soffermeremo sulla sua carriera da arbitro in terra natia (carriera interrotta dalla guerra, quando fu di stanza in India), accenneremo brevemente al perché il Signor Aston è legato alla storia del calcio italiano: fu lui ad arbitrare la Battaglia di Santiago, la gara del mondiale cileno che vide i padroni di casa opporsi all’Italia, gara durante la quale Aston espulse due giocatori italiani ma non sanzionò le violenze cilene, tra cui i pugni in volto dell’attaccante Sanchez (con tanto di frattura al naso di Maschio).
Byron Moreno ante litteram, Ken Aston smise allora di arbitrare ma si rese solo 4 anni dopo protagonista di una delle più grandi innovazioni del calcio mondiale.
Durante il mondiale inglese del 1966 (vinto dall’Inghilterra con scelte arbitrali non indimenticabili) avvenne che – durante il quarto di finale tra i padroni di casa e l’Argentina – un calciatore non volle uscire dal campo nonostante l’espulsione: la partita fu sospesa per 11 minuti e Ken Aston, allora parte della commissione arbitrale della FIFA, si trovò di lì in poi ad arrovellarsi circa il metodo per evitare che ciò accadesse ancora.
Perché a quei tempi, bisogna sottolinearlo, i cartellini non esistevano ancora. Così, un giorno, fermo ad un semaforo, ebbe l’illuminazione: perché non utilizzare il rosso per l’espulsione e il giallo per l’ammonizione?
Sappiamo tutti come andò a finire.
E così nel Mondiale del 1970 fu introdotto l’uso dei cartellini, divenuto uno standard mondiale nel calcio nel 1973.
Le altre intuizioni di Ken Aston
A Ken Aston si devono altre innovazioni:
nel 1966 introdusse anche la pratica di designare un arbitro sostituto, nel caso che l’arbitro principale si infortunasse (oggi il ruolo è ricoperto dal quarto uomo).
Nel 1974, suggerì l’adozione della lavagna per indicare le sostituzioni, così da renderle più rapide ed intuitive.
Quindi, quando ancora arbitrava, propose di indicare precisamente nelle Regole del calcio la pressione atmosferica del pallone, l’uso delle bandierine gialle per i guardalinee (lui stesso nasceva guardalinee) e della casacca nera per l’arbitro.