L’attaccante argentino dell’Inter ha zittito ancora una volta i critici, ponendosi come trascinatore dei nerazzurri in questo finale di campionato al cardiopalma: non può più essere discusso.
Arrivato in Italia quasi in sordina, come se si trattasse di un acquisto minore, Lautaro Martinez era in realtà il miglior prospetto acquistabile dal campionato argentino, uno di quelli che negli anni passati avrebbero fatto Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Il Toro era uno dei più brillanti prospetti di quella generazione sudamericana ed oggi è quello che ha dimostrato più di tutti, anche più del celebratissimo Gabriel Jesus.
Lo ha fatto senza il favore dei pronostici, con un ambiente, quello interista, che dopo qualche mese lo aveva etichettato a nuovo “Ricky Alvarez“. Era il periodo in cui Icardi era entrato in rotta con la società ed in cui lui veniva impiegato da Spalletti come unica punta. L’estate successiva è giunto Antonio Conte e l’Inter ha acquistato Romelu Lukaku. L’allenatore salentino ha compreso che Martinez avrebbe reso maggiormente come seconda punta ed i risultati si sono visti già in quella stagione: 14 reti in campionato, 21 totali, ma soprattutto la consistenza nella manovra di gioco e nella fase offensiva.
L’anno dell’esplosione è stato il 2021, periodo in cui con le sue reti e le sue giocate ha contribuito alla rimonta dell’Inter sul Milan ed ha poi contribuito alla fuga verso lo scudetto. Anche nella passata stagione, anno in cui ha messo a segno 17 reti in campionato (19 complessive), gli interisti hanno attribuito la maggior parte del merito ad altri, a quel Lukaku devastante che da solo riusciva a tenere il peso dell’attacco.
Con Lukaku volato in Premier, gli interisti erano già sconfortati, sicuri che Lautaro non sarebbe riuscito a ripetere le prestazioni dell’anno passato, ma soprattutto a reggere il peso dell’attacco da solo. Dopo un avvio scoppiettante, in effetti, Martinez si è perso insieme a tutta la squadra e sembrava che i suoi detrattori avessero visto giusto. Poi la formazione di Inzaghi è tornata a fare il proprio calcio e Martinez ne è divenuto il leader indiscusso, quantomeno in fase realizzativa.
Con la doppietta segnata al Cagliari l’argentino ha scollinato sopra quota 20 reti stagionali ed è solo grazie ai suoi gol che il discorso scudetto rimane aperto fino all’ultima di campionato. Oggi nessuno può più criticarlo per la mancanza di personalità, per la mancanza di consistenza nei momenti topici, né lamentarsi del fatto che non riesca a fare 20 reti in un solo campionato. Forse non è quel giocatore in grado di cambiare l’esito di un incontro con una giocata in solitario, ma di sicuro è quel tipo di giocatore in grado di segnare gol pesanti se servito come si deve.