Alberto Michelotti è un nome che ai più giovani dirà poco ma ha rappresentato un pezzo di storia del calcio italiano.

E’ stato tra i più importanti arbitri degli anni ’70, arbitrando 145 gare in serie A e diventando internazionale nel 1973: suo malgrado, non ha mai potuto arbitrare un Mondiale, ma nel 1980 (un anno prima del ritiro) diresse l’incontro inaugurale degli Europei di calcio disputatisi in Italia: la Germania Ovest, in quella occasione, si impose per 1-0 sulla Cecoslovacchia.

Per lui diverse finali, tra quella di ritorno di Coppa UEFA del 1979 (gara tra Borussia Mönchengladbach e Stella Rossa) e tre finali di Coppa Italia.

Nel 2020 è stato inserito nella Hall of fame del calcio italiano, nel luglio 2021 è stato nominato dirigente benemerito AIA e oggi, 18 gennaio 2022, è morto a 91 anni – sempre nella sua Parma (si trovava ricoverato presso l’Ospedale Maggiore).

Molto legato alla sua città (dov’era nato nel 1930) ha fatto parte assieme alla sua famiglia degli Arditi del Popolo durante la Resistenza.

In seguito, giocherà (da portiere, data l’importante struttura fisica) nelle giovanili del Parma – e in tempi più recenti parlerà delle sorti dei ducali in diversi programmi di TV Parma.

Amante del calcio a 360°, fino ai 30 anni giocherà tra i dilettanti come estremo difensore.

In seguito, come già raccontato, indosserà un’altra giacchetta nera (ché a quei tempi portieri e arbitri avevano quasi sempre la stessa mise) con l’esordio come fischietto in serie A avvenuto il 14 aprile del 1968, a 38 anni.

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