Nel giorno della dipartita di Jimmy Greaves, autore del maggior numero di gol nella storia della First Division inglese, ci sembra interessante andare a vedere la classifica dei maggiori marcatori nella storia del calcio britannico.
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Andremo a vedere la top ten dei maggiori marcatori e andremo a considerare tanto la First Division quanto la Premier League – nata nel 1992.
Quando e perché è nata la Premier League?
Prima di andare a vedere la top ten dei marcatori nella storia del calcio inglese, è doveroso accennare al perché della nascita della Premier League, nata nel 1992: le 22 squadre affiliate alla First Division (massima serie del campionato locale dal 1888) si separarono dalla Football League per la volontà di contrattare autonomamente i diritti televisivi e di sponsorizzazione.
Una scelta che, si vedrà, pagherà – con i club inglesi che nell’arco di un tretennio diventeranno i più ricchi d’Europa (sebbene l’Inghilterra sia fuori dall’Europa).
La Premier League divenne così il massimo campionato inglese, autonomo rispetto agli altri.
La First Division divenne così (fino al 2004) la seconda serie e le serie gestite dalla Football League scesero da 4 a 3.
La top 10 dei mercatori in Inghilterra
Come già detto, in cima alla classifica c’è Jimmy Greaves – scomparso quest’oggi.
Per lui 357 reti in 516 gare con le casacche delle londinesi Chelsea, Tottenham e West Ham.
Al secondo posto un altro grandissimo che – nonostante i tanti gol – non riuscì mai a vincere il campionato (proprio come Greaves, che quantomeno si poteva consolare con uno storico Mondiale): parliamo di Alan Shearer, 283 reti in 559 gare tra First Division e Premier League con le casacche di Southampton, Blackburn e Newcastle.
Abbiamo messo proprio Shearer nella foto in evidenza perché, oltre ad essere stato in assoluto un centravanti di livello infinito, è frattanto il maggiore marcatore nella storia della Premier League.
Al terzo posto Nathaniel Lofthouse – detto Nat: nato a Bolton, morto a Bolton (nel 2011), sempre in campo per i Bolton Wanderers.
Pochi successi con il club ma 254 reti in 452 gare con lui.
Fuori dal podio una vecchia conoscenza del calcio italiano (dove però verrà considerato un bidone): il gallese Ian Rush.
Per lui – a differenza di molti altri in questa classifica – tanti titoli (per citarne due: cinque capionati e due coppe dei Campioni) e 233 reti in 514 fare con le casacche del Liverpool (con cui vinse i succitati titoli), del Leeds e del Newcastle.
Al quinto posto lo scozzese David Herd, due campionati e una coppa dei Campioni col Manchester United alla fine dei ’60. E 223 reti in 412 gare (anche con le casacche di Arsenal e Stoke City).
Sesto posto per Tony Cottee, una coppa di lega con il Leicester e nient’altro (ma 215 reti in 548 gare tra First Division e Premier League anche con le casacche di West Ham ed Everton.
West Ham (e Stoke City) anche nel percorso di Geoff Hurst, 211 reti in 520 gare. Soprattutto degli Hammers fu bandiera e può vantarsi di aver realizzato la tripletta nella finale del Mondiale del 1966 vinto dai Tre Leoni contro la Germania (ebbe spazio per l’infortunio di Greaves).
Una rete in meno (in 415 gare) per Ronnie Allen, leggenda degli anni ’60 le cui marcature furono realizzate con la casacca West Bromwich (in seguito avrà una buona carriera da tecnico, allenando in giro per l’Europa).
Al nono posto, un campionissimo contemporaneo come Wayne Rooney – 208 reti in 491 gare con le casacche di Everton e Manchester United (riteniamo inutile scrivere di più sulla sua carriera in questa occasione).
E al decimo posto c’è Denis Law, che è frattanto l’ultimo nella classifica dei marcatori all time ad aver realizzato più di 200 reti in carriera: 201 reti in 376 apparizioni con le casacche delle due squadre di Manchester (lo scozzese passò anche per Torino, giocando per i granata nella stagione 1961/62, due stagioni prima di vincere il pallone d’oro).