Dentro o fuori, ma da stabilirlo il prima possibile.
E’ il destino del centravanti e capitano del Torino Andrea Belotti, fresco campione d’Europa (come riserva di Ciro Immobile).
A dirlo, il neo tecnico dei granata Ivan Juric – nettissimo nelle sue dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport:
“Vorrei che mi dicesse: “mister, voglio stare qua. Sono il tuo capitano, andiamo in battaglia”. Spero che dopo aver visto l’amichevole di Rennes si sarà convinto che in questa squadra potrà fare 20 gol. È la mia idea. Che sensazioni ho? Percepisco una situazione di poca chiarezza che non mi piace. Da parte della società Belotti ha ricevuto una proposta per rinnovare il contratto che la reputo enorme da un punto di vista economico, visto pure il momento storico: le cifre a lui offerte non le prendono i calciatori dell’Atalanta da 25 gol all’anno. E nemmeno Immobile“.
Da un lato, la proposta di rinnovo del contratto al momento in scadenza tra un anno (da 3,2 milioni netti fino al 2025), dall’altro il pressing dello Zenit San Pietroburgo.
Ma Belotti dovrà scegliere ASAP:
“Capisco che in Andrea possano esserci ancora un po’ di scorie dopo gli ultimi due anni deludenti. Ma io parto da zero e dico: due anni fa Belotti era un top player assoluto, negli ultimi due anni non lo è stato. Anzi, nell’ultimo campionato non credo abbia giocato una buona stagione. Però se Belotti si mette a lavorare come si deve, sono convinto che riavremo un grande centravanti. Ma deve riacquistare la scintilla vera, che forse in questi anni ha perso. Gli chiederò chiarezza subito: voglio gente che abbia una sola idea in testa. Noi siamo il Toro, dobbiamo cambiare la storia degli ultimi anni e per farlo voglio uomini disposti a dare tutto. Piuttosto che aspettare, preferisco cambiare”.
Per certo, Juric non attenderà fino a fine agosto (anche perché il Toro scenderà in campo per la prima giornata già il 21 agosto contro l’Atalanta):
“Lui, purtroppo, sta pensando a mille cose, anche agli ultimi anni in cui non riusciva ad esprimersi. Lo capisco, ma spero che mi dica: “ti faccio vedere chi sono, non sono più quello dell’ultimo anno”. Se sarà così, sarò felicissimo. Ma se lui non sarà convinto, non lo aspetto: non aspetto né lui né nessun altro. Chi ha dubbi può andare via. Non c’è più tempo, non posso aspettare il 25 agosto: ci sono da cambiare mentalità, lavoro, percezioni. Ora serve chiarezza”.