In principio fu André-Pierre Gignac.

Attaccante classe ’85, ai 30 decise di andare a giocare in Messico.

Una scelta insolita per un calciatore europeo: giunto al termine del proprio contratto con l’Olympique Marsiglia, nel 2015 siglò un contratto con i Tigres, di cui diventerà una vera e propria leggenda, diventando con 149 gol (in 260 partite) il maggior marcatore del club.

Gignac aprì le porte de los Universitarios ad elementi transalpini, la cui sorte però non è stata altrettanto fortunata.

Nel 2016 sbarcò in Messico il franco-algerino Andy Delort, la cui esperienza durò però soli sei mesi (prima del ritorno al Tolosa), assieme a due giovani di belle speranze, presto ritornati in Europa (Anis Libotte e il portiere Antoine Seyer).

Nel 2017 giunse quindi Timothée Kolodziejczak dal Borussia Mönchengladbach: per lui, nato ad Avion da padre polacco e madre della Martinica, sole cinque gare con la casacca dei messicani prima del trasfrimento (prima in prestito poi a titolo definitivo) al Saint-Étienne.

Adesso sembra il turno di un campione del mondo ancora all’apice della sua carriera: si tratta di Florian Thauvin, a lungo avvicinato a club italiani ma destinato ad un altro paese col tricolore (ed un’aquila in mezzo).

Autore di 8 gol e 8 assist in 34 gare disputate questa stagione, Thauvin lascerà l’Olympique Marsiglia a parametro zero.

Sarebbe un colpo di valore assoluto, considerando il valore di mercato del calciatore (28 milioni al momento), ed un grande smacco alle dirigenze del Vecchio Continente.

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