Patrick Cutrone lascia Firenze senza aver lasciato il segno e senza mai aver giocato da titolare in un anno da dimenticare.
L’addio a Firenze e alla Fiorentina di Patrick Cutrone è un fallimento per il calciatore, ma anche per il calcio italiano. Segnalatosi a soli 20 anni in un Milan in cerca di identità, il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il gol e di riuscire spesso ad essere decisivo da subentrato. Nel 2019 i rossoneri dimostrano di non credere nella sua definitiva consacrazione, utilizzandolo con il contagocce e vendendolo al Wolverhampton nel mercato estivo. Dopo un inizio campionato non proprio esaltante, l’attaccante arriva in prestito alla Fiorentina nel gennaio del 2020.
I viola lo prendono in prestito con obbligo di riscatto in caso del raggiungimento di un tot di presenze. L’esordio con gol lampo all’Atalanta fa ben sperare, ma con il passare delle settimane Cutrone viene relegato alla panchina. Ad inizio campionato in corso gli viene preferito Vlahovic ed in alcuni casi anche Kouamé. Il risultato sono 11 presenze, tutte da subentrato, in cui il ragazzo non riesce nemmeno a mettere il timbro. La sua esperienza a Firenze si conclude con un bottino misero (4 reti in 30 presenze) e con la sensazione che uno dei prospetti offensivi più interessanti degli ultimi anni si sia definitivamente perso.