Donnarumma, Marcolin e Gottardi

Mi innamorai del calcio nel corso dell’estate del 1994.

Tutto merito del Mondiale, che vide gli azzurri allenati da Arrigo Sacchi arrivare secondi grazie ad un Roberto Baggio in versione Divin Codino, giacché divino era nelle giocate e il codino lo portava sulle spalle (assieme al numero 10).

A quei tempi, lo ricordiamo tutti, non c’era Internet e ad onor del vero c’era pure poco calcio in TV.

Così, durante la stagione 1994/95 iniziai ad acquistare il Guerin Sportivo.

Di fatto, fu la mia rovina giacché mi portò – in una forma o in un’altra – a desiderare un giorno di esserne il direttore e quindi se adesso state leggendo questo breve post è perché decisi poi – in età adulta – di procedere sulla strada (senza sbocco) del giornalismo.

Mi sarei potuto limitare alla droga, sì.

Ma lasciamo stare le mie considerazioni.

Qualche mese dopo l’inizio della mia lettura settimanale della testata sportiva più antica d’Italia la Lazio acquistò dal Neuchatel Xamax, compagine svizzera, un calciatore con un nome proveniente da altri tempi.

Gottardi, Guerino.

Inutile dire come colpì il mio immaginario, il nome di questo jolly nato a Berna che la Lazio usò per quasi un decennio come pedina da inserier a partita in corso.

In campionato, mai oltre le 20 presenze.

4 gol (record personale) nella stagione 1997/98, con una storica rete nel derby di Coppa Italia allo scadere della gara di ritorno dei quarti di finale e – soprattutto – la rete che avviò la rimonta biancoceleste nella finale di ritorno contro il Milan (suo lo zampino nell’azione che porterà al rigore poi realizzato da Jugovic).

Con la casacca biancoceleste (che vestirà in 144 occasioni tra campionato e coppe – nazionali e tutte le internazionali disputate) vincerà un campionato, tre coppe Italia, due supercoppe italiane, una Coppa dedlle Coppe e una Supercopppa UEFA.

Insomma, uno dei calciatori con più titoli sulla sponda biancoceleste del Tevere.

Ritiratosi a 34 anni, Guerino Gottardi inizierà a collaborare con la società Lazio, nel setore giovanile – assumendo a partire dal 2008 un ruolo di allenatore di una delle squadre giovanili biancocelesti.

Ormai capitolino d’adozione, dopo la parentetsi nelle giovanili laziali collaborerà col vivaio della Cisco Roma, per poi collaborare con la scuola calcio e il settore giovanile del Centro Sportivo “Armata del Mare”.

Con 3000 follower su Instagram, posta frattanto ricordi del passato e immagini di vita quotidiana, tra una partita di padel e immagini di coppia.

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