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Chi è Sydney van Hooijdonk, figlio di Pierre con un particolare talento su punizione?

Partiamo dal padre, Pierre van Hooijdonk.

Un centravantone olandese di 193 centimetri per 88 kg con vari passaggi in giro per l’Europa: in Scozia (Celtic Glasgow), in Inghilterra (Nottingham Forest), in Portogallo (Benfica) e in Turchia (Fenerbahçe). Tutte casacche gloriose, con le quali però non ha vinto troppo in decenni di carriera: una Coppa Uefa l’ha vinta, ma col Feyenoord, ed in giro per l’Europa ha vinto due campionati turchi e una coppa di Scozia.

Nonostante ciò, può vantare statistiche davvero importanti ovunque sia stato: più di 370 gol in circa 700 partite, per una media di un gol ogni due partite.

Nel 2000, anno in cui militava nel Vitesse – prima di essere acquistato dal Benfica – nasceva il figlio, Sydney.

Ragazzo che ha seguito le orme del padre e come il padre è un centravanti, sebbene meno “pesante” (190 centimetri per 80 kg).

Classe 2000, ha fatto molto bene nella seconda divisione olandese con la casacca del NAC Breda (16 gol in 31 apparizioni) sebbene bisogna notare come il suo coetaneo Samuele Mulattieri abbia fatto ancor meglio con la casacca del Vitesse (18 reti in 30 apparizioni).

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Ma porta un cognome importante e per questo su di lui ci sono importanti aspettative, anche se il cognome non è sempre sinonimo di successo.

Mihajlovic gli ha dato sin qui spazio in 5 gare complessive tra serie A e coppa Italia, per 39 minuti di gioco globali.

Acquistato la scorsa estate per 410mila euro, adesso ne vale 800mila e siamo sicuri che il tecnico serbo (da sempre tra i migliori nella gestione delle giovani leve) sia l’uomo giusto per eventualmente farlo crescere e valorizzarlo.

Anche perché Sydney ha talento da fermo: chi meglio di Sinisa (che ha realizzato da calciatore 28 reti su punizione in serie A in carriera) può renderlo definitivamente un campione sotto questo punto di vista?

D’altra parte lui stesso, durante la conferenza stampa di presentazione quest’estate, ha dichiarato:

“Sono un centravanti, un numero 9, ma posso giocare anche da seconda punta. Amo segnare, non importa come (sorride, ndr), e anche calciare le punizioni. La mia abilità principale è il tiro col destro, il mio piede, fin da piccolo mi sono allenato molto per perfezionarlo”.