Javier Pedro Saviola ha esordito quando aveva appena 16 anni ed in Argentina era considerato l’erede di Maradona, l’impatto con l’Europa però è stato più duro del previsto.
L’esordio con la maglia del River Plate di Saviola è stato folgorante, la prima partita l’ha giocata il 18 ottobre del 1998 (a 16 anni), e da quel momento ha giocato praticamente ogni partita. Velocissimo, dotato tecnicamente e con un gran senso del gol, nella prima stagione Saviola ha segnato 6 gol in 19 presenze (quasi tutte da subentrato), e in quella successiva ne ha segnati 19 in 33 partite. La terza stagione da professionista è stata quella della consacrazione, “El Conejo” ha confermato una media realizzativa impressionante (altre 20 reti in 34 partite), vincendo il Pallone d’oro sudamericano e trascinando la nazionale under-20 alla vittoria con 11 reti.
Il Barcellona, che già l’anno prima aveva tentato di acquistarlo, lo porta in Europa per 70 miliardi di euro, una cifra monstre considerando che si trattava di un calciatore di appena 19 anni. L’impatto con l’Europa non è stato quello sperato: sebbene Saviola mostrasse lampi di grandissima classe e medie realizzative degne di nota, l’argentino non è mai riuscito a fare il salto di qualità che ci si aspettava per diventare il leader tecnico della formazione e nel 2004 è cominciato un vero e proprio vagabondaggio europeo: nei successivi 11 anni Saviola ha giocato con le maglie del Monaco, del Siviglia del Real Madrid, del Benfica, del Malaga, dell’Olimpiacos e del Verona, prima di tornare al River Plate.
Gli ultimi anni della sua carriera sono stati funestati dagli infortuni e Saviola è stato costretto al ritiro nel 2015. Dopo essersi ritirato dal calcio professionistico, ‘El Conejo‘ si è stabilito in Andorra con la famiglia e a partire dal 2018 si è iscritto nel campionato andorrano di calcio a 5 con l’Encamp. Il suo apporto è stato fondamentale per la vittoria di due campionati e nel 2020 è arrivato anche l’esordio nella Champions League di calcio 5.