Il Sinigaglia in Lego: il modello di Andrea Rudi con 130.000 mattoncini e 7.240 minifigure. Ma quali sono i record in giro per il mondo?
Nel panorama delle grandi riproduzioni in mattoncini, il modello del “Giuseppe Sinigaglia” realizzato dall’appassionato Andrea Rudi si è guadagnato spazio e riconoscimento tra gli esempi più significativi in Italia. Completato nel 2012 dopo quattordici mesi di lavoro, il plastico riproduce lo storico impianto di Como in scala “minifig” ed è arrivato ad accogliere 7.240 minifigure, trasformando il diorama in una vera e propria coreografia di tifosi con bandiere e striscioni.
Il modello impiega una quantità impressionante di elementi: il computo totale dei pezzi supera le centinaia di migliaia (il dato più citato è di circa 130.000 mattoncini), le dimensioni sono di 5 × 3,5 metri in scala minifig e la Curva Monumento è stata riprodotta con una tecnica costruttiva studiata per ottenere la curvatura caratteristica dell’originale. L’opera, ideata e realizzata interamente da Andrea Rudi (grande tifoso del Como e appassionato di Lego) senza alcun coinvolgimento ufficiale né del Calcio Como né della Lego, è stata impiegata anche per la campagna abbonamenti della stagione 2015-16.
A livello internazionale, tuttavia, il confronto con i modelli più imponenti mostra come il Sinigaglia sia uno degli esempi più rilevanti in Italia ma non il più grande al mondo. Il primato globale negli ultimi anni è stato infatti rivendicato da installazioni realizzate da team professionali o dai parchi tematizzati Legoland: tra queste, la replica del SoFi Stadium svelata a Legoland California, costruita con oltre mezzo milione di mattoncini e progettata da un team di model builder in centinaia di ore di lavoro, è stata descritta dalla stampa come la più grande riproduzione di stadio in Lego al mondo.
Anche il Guinness World Records ha raccolto e documentato casi di sculture-stadio in mattoncini, registrando modelli di grande scala composti da decine di migliaia di figure e tonnellate di materiale: esempi di questo tipo dimostrano come esistano installazioni che puntano non solo alla fedeltà architettonica ma anche all’effetto scenografico di folle composte da migliaia di minifigure.
Tra i progetti più noti fuori dall’Italia figura anche il modello dello stadio dell’Ohio State University realizzato da Paul M. L. Janssen, che ha impiegato tempi lunghi e un numero straordinario di mattoncini per ottenere una scala e un livello di dettaglio estremi: si tratta di un caso emblematico di come ricerca, pazienza e competenze tecniche possano produrre opere che superano il confine dell’hobby per diventare veri e propri manufatti da esposizione.
Il confronto tra progetti amatoriali e installazioni professionali mette in luce due fenomeni distinti ma complementari: da un lato gli AFOL (Adult Fans of Lego) che, spesso in maniera solitaria o in piccoli gruppi, realizzano modelli molto curati per passione personale; dall’altro le grandi costruzioni commissionate o realizzate da parchi e team di master builders che sfruttano risorse, manodopera e budget per raggiungere dimensioni record. Entrambi i filoni contribuiscono a valorizzare il mondo e il linguaggio del mattoncino più famoso al mondo.
Per chi volesse approfondire e vedere le immagini dell’opera comasca, l’autore ha pubblicato una galleria fotografica completa su Flickr, dove il modello è documentato in tutte le sue varianti e fasi espositive: un archivio utile per studiosi, collezionisti e semplici curiosi.
Di seguito un’immagine incorporata proprio dal Flickr in questione.