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Steward negli stadi: quanto si guadagna davvero e come si fa per diventarlo?

Guadagni e requisiti per diventare steward allo stadio: tutto quello che c’è da sapere sul mestiere (che forse è da considerare più come hobby).

Scorrendo la timeline di Facebook, in uno di quei momenti aberranti in cui i contenuti prendono il sopravvento, mi sono trovato dinnanzi ad un post del Como, compagine tornata nella stagione 2024/25 in serie A e con ottime prospettive per il futuro, alla ricerca di persone disponibili a diventare steward per il club, con tanto di corso di formazione gratuito.

A quel punto, pur trovandomi a un migliaio di km di distanza e forse più, mi è sorta la domanda: quanto guadagna uno steward allo stadio? A primo acchito ho immaginato non molto, ché sennò non ci sarebbe bisogno di trovare qualcuno tramite annuncio su Facebook, ma sarà davvero come immagino?

Retribuzione steward: quanto si guadagna per ogni servizio

Quanto ho potuto recuperare sul web tende a confermare la mia idea: si parla di cifre irrisorie.

Lo stipendio di uno steward varia sensibilmente in base alla squadra per cui si presta servizio e al campionato di appartenenza. In media, si guadagnano tra i 25 e i 37 euro netti per ogni turno lavorato, che solitamente dura dalle 5 alle 6 ore. Il numero di partite casalinghe in una stagione si aggira tra le 20 e le 30 e il calcio quindi è presto fatto: il compenso annuale massimo – massimo, sottolineiamo – è di circa 900 euro (può andare bene al massimo per uno studente squattrinato – a meno che non lo si voglia fare per l’esperienza in sé o per vedere gratuitamente la partita, che è anche un plus non di poco conto) ma bisogna considerare che il lavoro è su chiamata e che la presenza non è garantita per ogni incontro casalingo.

La retribuzione peggiora sensibilmente andando a vedere quanto guadagna uno steward nelle serie minori: in Serie C, ad esempio, la paga può scendere anche a 4,50 euro all’ora. Cifre così irrisorie – congiunte alla scarsa attrattiva delle gare – provocano una significativa carenza di personale (che però pare riguardi anche le altre due serie maggiori professionistiche).

Ma quali sono i guadagni degli steward fuori dall’Italia? Dopo aver effettuato una rapida ricerca online, abbiamo visto come in Regno Unito (dove c’è il campionato più ricco al mondo e dove il costo della vita è ben più alto) i guadagni siano sì più alti ma sempre discretamente modesti: parliamo di una media di 12 sterline per ora.

Steward allo stadio, formazione e requisiti

Diventare steward non è immediato e passa attraverso una formazione obbligatoria: è necessario seguire un corso riconosciuto, regolato dal Decreto Ministeriale dell’8 agosto 2007. Questo decreto, parte del cosiddetto “pacchetto anti-violenza” varato dopo la morte dell’ispettore Raciti ai margini del derby tra Catania e Palermo del 2 febbraio 2007, stabilisce requisiti precisi per l’accesso alla professione.

I corsi – tranne nel succitato caso comasco – hanno un costo che varia dai 100 ai 200 euro e prevedono 20 ore di teoria e 22 ore di tirocinio pratico all’interno di uno stadio. I candidati devono avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni, essere in buone condizioni fisiche e mentali e possedere almeno la licenza media. Per le gare internazionali, può essere un requisito necessario la conoscenza di una lingua straniera.

Una volta completato il corso, bisogna partecipare alle selezioni organizzate da agenzie autorizzate che collaborano con i club. I candidati devono quindi superare una prova preliminare e un test attitudinale: questi esami valutano non solo le competenze teoriche e linguistiche, ma anche la capacità di mantenere la calma, comunicare efficacemente e gestire situazioni di potenziale tensione (che sono la ragione per cui gli stweard sono stati introdotti).

Solo a questo punto, superate con successo tutte le fasi, il candidato potrà essere inserito nell’elenco degli steward disponibili per gli eventi sportivi ed essere eventualmente chiamato.