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Josko Gvardiol, chi è il gioiello della Croazia che sta facendo innamorare mezza Europa

Con i soliti noti a rubare l’occhio e la scena con giocate di tecnica e classe, Josko Gvardiol rimane in disparte, ma diventa assoluto protagonista quando bisogna difendere il risultato. Le prestazioni di questo classe 2002 ai Mondiali in Qatar hanno strabiliato tutti.

Chi segue il calcio ama i calciatori di grande tasso tecnico, quelli capaci, con una singola giocata, di sbloccare il risultato, di fare un gol che fino a quel momento era impossibile persino da pensare, di scodellare un pallone davanti alla porta in favore di un compagno che deve a quel punto solo spingerla in porta. La Croazia è una nazionale che storicamente possiede giocatori dalla grande capacità tecnica, basti ricordare Boksic e Suker, ma anche i più attuali Modric (Pallone d’oro 2020), Rakitic, Perisic e Brozovic. Tutti giocatori che danno il meglio nella metà campo offensiva e che sono (o sono stati) determinanti per la loro nazionale.

In questa edizione dei Mondiali, ai quali la Croazia arriva da vicecampione in carica, la squadra è attesa ad un’altra grande competizione. L’inizio non è stato dei migliori, visto che i croati sono stati bloccati sull’1-1 dal Marocco. Alla seconda è andata decisamente meglio con un netto 3-0 su un Canada non ancora all’altezza di questo scenario, mentre nella gara decisiva contro il Belgio, che si sta svolgendo in questo momento ha sfoderato una grandissima prestazione corale, ma non è riuscita a trovare il gol del vantaggio. Ad inizio ripresa il Belgio ha forzato ed è arrivato vicino al gol del vantaggio, ma la classe di Gvardiol e la sfortuna l’hanno evitato.

Comunque vada a finire l’incontro, la prova offerta dal 20enne centrale difensivo del Lipsia e della Croazia è stata di grande spessore. Mancino dal fisico statuario, il centrale è un giocatore abile nell’anticipo, nel gioco aereo, nella marcatura uno contro uno, insomma è completo. Nonostante il fisico imponente, il ragazzo è rapido nei movimenti e puntuale nelle coperture anche quando c’è bisogno di sprintare. Possiede infine un’eleganza e una tecnica che in pochi possono vantare in quella zona del campo. La sensazione è che ci si trovi di fronte ad un gigante del ruolo e che nei prossimi anni si parlerà molto di lui.