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Che fine ha fatto Aldair? Dal Mondiale col Brasile e lo scudetto con la Roma alla passione per il footvolley

Aldair, ce sta ben poco da dir / della vita eterna ha scoperto l’elisir

Cantava così Brusco nella sua hit ‘Ancora e ancora’, scritta per celebrare la Roma dell’ultimo scudetto (e citata già in ocasione del Che fine ha fatto dedicato ad Antonioli).

Perché Aldair Nascimento do Santos, meglio noto semplicemente come Aldair, nella stagione 2000/01 ha già 35 anni: non è un titolare inamovibile, ma dà comunque il suo contributo nella vittoria dello scudetto, secondo tiolo in giallorosso dopo la Coppa Italia di dieci anni prima, quand’era appena giunto dal Benfica.

Per lui 12 stagioni in giallorsso, con 436 presenze e 20 gol, prima di un passaggio per Genova (sponda rossoblu), un breve ritorno in Brasile (vestirà per due gare la maglia del Rio Branco, dopo che negli esordi aveva vestito quella ben più gloriosa del Flamengo) e infine gli ultimi anni con la casacca del Murata, a San Marino (vincerà uno scudetto a 41 anni).

Per lui, oltre ai titoli nella Capitale, un Palmares internazionale di tutto rispetto: con la casacca del Brasile (che ha vestito in 81 occasioni) Aldair ha conquistato negli anni due coppa Maerica, un Mondiale e una Confederations Cup, oltre al Bronzo olimpico 1996 da fuori quota.

Cosa fa oggi Aldair?

Ritiratosi definitivamente ad età abbastanza avanzata, ha collaboratot nella stagione 2015/16 con il Chieti, come collaboratore per il mercato, prima di diventare giocatore e ambasciatore del footvolley, acrobatica disciplina di origine brasiliana.

Ad oggi, a meno a giudicare dalle foto postate su Instagram (dove è seguito da 65k follower e aggiorna i suoi seguaci con discreta costanza) pare tornato in Brasile e posta per lo più scatti nostalgici (con ex compagni di squadra al giorno d’oggi – come nella immagine in evidenza con l’altra leggenda Romario – ma anche con foto d’annata) o scatti di vita quotidiana (con i propri cari).

Perché Aldair era soprannominato Pluto?

Piccola appendice per il soprannome affibiatogli durante la carriera, Pluto.

Due le interpretazioni per il suo soprannome: una, legata alla somiglianza con il cane amico di Topolino; l’altra, legata alla sua fedeltà alla maglia della Roma, pari a quella di Pluto verso il personaggio principale dell’universo Disney.