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Che fine ha fatto Alessandro Diamanti, fantasista oggi tra i canguri?

alessandro diamanti

Non ha mai avuto la possibilità di giocare con una big del calcio italiano, ma la tecnica di Alessandro Diamanti non è stata mai in discussione. Il fantasista di Prato, che ha cominciato proprio con il club della sua città, ha indossato tante casacche in più di 20 anni di carriera riuscendo sempre a mettere in mostra tutto il suo talento.

Esploso con il Prato, ha poi fatto impazzire i tifosi del Livorno e del Bologna, regalando emozioni anche a Brescia e perfino a Londra, nelle file del West Ham United. E poi ancora Fiorentina, Atalanta, Perugia, Palermo, prima del ritorno a Livorno: in mezzo anche un’esperienza in Cina, con il Guangzhou. Ma con chi gioca oggi Diamanti?

All’età di 39 anni Alino – questo il suo storico soprannome, diminutivo di Alessandro – gioca ancora con il Western United, club australiano di Melbourne, di cui è diventato anche capitano.

Abbiamo vinto tutto negli ultimi tre anni – ha detto l’ex Livorno e Bologna in un’intervista rilasciata di recente a Rtv38 – Qui c’è un campionato stile americano, fisicamente sono tutti pronti”. Diamanti sta talmente bene in Australia (è stato anche votato miglior calciatore nel 2020) da non prendere in considerazione nessuna offerta dall’Italia: “La declinerei. Ho già dato, avuto le mie possibilità e fatto una carriera più che dignitosa seppure potessi fare qualcosa in più”.

Il rammarico più grande resta forse quell’Europeo 2012 con la Nazionale, perso in finale con la Spagna: fu Diamanti a calciare il rigore decisivo ai quarti contro l’Inghilterra, prima del tremendo uno-due di Balotelli alla Germania che ci spedì all’ultimo atto contro gli iberici, terminato con un pesante 0-4 per gli azzurri di Prandelli.

In passato lo ha cercato anche la Juventus, ma il matrimonio non si è concretizzato. “Nella Juventus e in altre due grandi squadre non ci sono andato a giocare per scelta – ha detto Diamanti al Corriere dello Sport –  È mancato sempre qualcosa. No, sì, no, sì, no, sì, e poi alla fine non se n’è fatto niente. E un’altra volta non ci sono andato per riconoscenza nei confronti del Bologna, che l’anno prima mi aveva consentito di giocare in nazionale”.

Alla Gazzetta poi disse che il mercato oggi è molto cambiato. “E’ una bolla finanziaria, ora vedi calciatori pagati 40 milioni che hanno fatto 10 partite in Serie A – le sue parole – In Nazionale idem: prima per andarci dovevi fare un campionato intero tutto da 7,5 sulla Gazzetta, ora ci va chi non ha ancora esordito in Serie A”.