Nato a Pisa nel 1978, Gionatha Spinesi ha iniziato la propria carriera vestendo due colori – il nero e l’azzurro – per poi terminarla mantenendo solo il secondo colore, sostituendo il primo con il rosso: Spinesi sarà infatti il simbolo del Calcio Catania nella gloriosa seconda metà degli anni ’00 che vedranno gli etnei conquistare la serie A (anche grazie alle reti dell’attaccante pisano, specialista del campionato cadetto) e mantenerla con degli ottimi campionati.
Con le sue 49 reti complessive, poi, Spinesi entrerà nella classifica marcatori all time del club siciliano, dietro a Nicolò Nicolosi (calciatore di un’altra epoca) e a due fantasisti come Peppe Mascara e Francesco Lodi (che però disputeranno parecchie più gare del “gabbiano”).
Dopo 4 reti in 10 gare tra i dilettanti con la casacca del suo Pisa, Spinesi verrà acquistato 17enne dall’Inter, dove non esordirà mai in prima squadra. Ceduto poi al Castel di Sangro (squadra dei miracoli che meriterebbe appositi articoli / video di approfondimento) disputerà una stagione e mezzo in abruzzo prima di essere acquistato dal Bari: ben sei stagioni in Puglia per lui, con 52 reti in 126 gare, prima di passare all’Arezzo – per una sola stagione (ma conquistando il titolo di capocannoniere del campionato cadetto).
In seguito, come già detto, il Catania – nella cui storia entrerà con forza – prima del ritiro che avverrà nonostante la voce di una possibile ultima esperienza con il Pescina Valle del Giovenco: Spinesi però decise di ritirarsi dopo aver trovato un accordo triennale con un possibile futuro da dirigente.
Con 96 reti in 212 gare (una media reti di 0,45 gol a partita – più alta di tantissimi giocatori che lo precedono) Spinesi è al 25esimo posto nella classifica dei marcatori della serie B di tutti i tempi.
Ma cosa fa Gionatha Spinesi oggi?
Difficile trovare info in merito giacché Spinesi, a differenza di tanti giocatori ed ex giocatori, non ha un profilo social attivo.
Da un’intervista rilasciata a lacasadic è emerso che vive a Napoli e continua a seguire con effetto il “suo” Catania (giacché nella città ha vissuto complessivamente 13 anni).
Ed ha offerto parole di grande amore per i tifosi etnei:
“Quello che hanno fatto e sopportato fino ad oggi i tifosi va oltre ogni discorso ed elogio. Occorre una società importante alle spalle affinché la piazza possa tornare in Serie A ma non da meteora bensì da realtà affermata. Auguro questo alla gente. Loro di pazienza ne hanno avuta tanta. Catania negli anni è stata distrutta sette volte ma è rinata altrettante”.