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“Vedremo a fine anno”: il futuro di Mihajlovic a Bologna in bilico. Ecco perché

Mihajlovic in conferenza stampa

Tensione in casa a Bologna e il futuro di Sinisa Mihajlovic – dopo quasi tre stagioni e mezzo (e una parentesi tra il novembre del 2008 e l’aprile del 2009) alla guida dei felsinei – è quantomai in bilico.

Tutto parte da un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino dal patron del club emliano Joey Saputo.

Che dapprima ha espresso la propria insoddisfazione (“Ero soddisfatto a dicembre, perché eravamo in linea con gli obiettivi che ci eravamo fissati. Ma adesso no. Abbiamo fatto di tutto per mettere la squadra in una posizione vincente. E sono molto deluso. Mi aspettavo decisamente di più. Ma non tiriamo conclusioni: la stagione non è finita. Aspettiamo giugno”) e ha parlato del sogno di arrivare in Europa:

“Una squadra che andasse in Europa ha sempre fatto parte della nostra strada, dello sviluppo che vogliamo. All’inizio qui c’era da ricostruire tutto. Quando siamo arrivati avevamo solo due o tre giocatori di nostra proprietà. Adesso sono tutti nostri. Poi è arrivato il Covid. Ha creato grossi problemi nel calcio, ma abbiamo comunque deciso di non vendere giocatori che avevano richieste, e ne abbiamo presi alcuni per fare il salto di qualità. Abbiamo fatto un grande sforzo, ad esempio, per prendere Arnautovic, un giocatore fortemente voluto dal nostro staff tecnico. Ecco, per me abbiamo già tutto per fare questo salto di qualità: giocatori, allenatori, staff tecnico”.

Quindi, l’attacco a Mihajlovic, che fa dubitare sul prosieguo del tecnico serbo alla guida dei rossoblu:

“Non lo posso dire adesso. Vedremo a fine anno. Dovremo capire se gli obiettivi di inizio stagione saranno stati raggiunti. Anche il suo voler restare fa parte di quello che valuteremo a giugno. In generale non voglio persone che stanno a Bologna perché a Bologna si vive bene. Voglio gente che abbia le motivazioni che ho io. Ci vuole grinta. Quando leggo dopo una partita che la squadra non ha avuto il giusto atteggiamento, è una cosa che non posso accettare. Voglio una squadra che lotta. Voglio che tutti dicano: è molto difficile giocare contro il Bologna, soprattutto al Dall’Ara. Guardi, a me piace vincere, ma soprattutto odio perdere. E a me piacciono quelli che in campo danno tutto come faceva Palacio. Era a fine carriera, ma per lui ogni partita era la più importante”.

Mhajlovic attaccato da Saputo, la replica del tecnico serbo

In conferenza stampa per presentare la gara contro il Torino (compagine allenata tra il 2016 e il gennaio del 2018) Mihajovic ha quindi replicato:

“Sono il primo che vuole gente motivata. Io ho detto settimana scorsa che quando si ricevono le critiche è giusto, ma nella vita non esistono uniche verità”.

Mihajlovic attende quindi un incontro face to face con Saputo: “Quando il presidente arriverà parleremo e ci confronteremo come sempre, poi decideremo. Le cose importanti, in questi casi, si dicono di persona. Conoscendo la persona so che quello che ha detto lo ha detto in modo pacato”.

E sull’obiettov decimo posto (che sarebbe quello prefissato a inizio stagione): “Noi siamo a meno un punto da loro. Vincendo domani andremmo a 35 punti e guardando le stagioni da quando io sono arrivato qua, a noi 35 punti sono sempre bastate per salvarci. Il nostro obiettivo è quello di arrivare nelle prime dieci, e per ora possiamo arrivarci. Ora abbiamo un ciclo di partite difficile, lo sforzo richiesto è quello di una scalata in montagna. Dopo queste quattro partite sapremo meglio dove possiamo arrivare”.