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Chi è Eraldo Pecci? Dove ha giocato? Curiosità sul commentatore della DS

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Uno dei personaggi più apprezzati della Domenica Sportiva è senza dubbio Eraldo Pecci, che mette sempre a disposizione la sua profonda conoscenza calcistica e il suo equilibrio nei dibattiti a cui partecipano anche altri ex giocatori come Marco Tardelli e Fulvio Collovati.

I più giovani non possono ricordarlo, ma Eraldo Pecci è stato uno dei giocatori più affermati negli anni ’70 e ’80. Nato a San Giovanni in Marignano (Rimini) nel 1955 e cresciuto nel Superga 63 di Cattolica, passò presto alle giovanili del Bologna, squadra con cui esordì in Serie A nel 1973.

Indossò la maglia rossoblu per due stagioni, vincendo anche la Coppa Italia e restando indissolubilmente legato a quei colori. Tuttavia, Eraldo Pecci è stato anche una bandiera del Torino, con cui ha giocato dal 1975 al 1981 riuscendo a conquistare anche uno scudetto nell’indimenticabile campionato 1975-1976, quando i granata di Gigi Radice arrivarono primi con due punti di vantaggio sulla Juventus di Carlo Parola.

154 presenze e 10 gol con il Toro, prima di passare alla Fiorentina nell’estate 1981. Con i viola, Pecci disputò 138 gare mettendo a segno 13 reti dal 1981 al 1985. Nella stagione 1985-1986 il centrocampista romagnolo indossò la maglia del Napoli, prima di fare ritorno a Bologna, dove rimase fino al 1989.

Nel 1989-1990 si trasferì in C1 al Lanerossi Vicenza, dove l’amico Romano Fogli lo voleva come “chioccia” per i più giovani (aveva già 34 anni): ma i problemi fisici lo convinsero a smettere con il calcio senza mai scendere in campo con i biancorossi veneti.

Sono sei le presenze di Pecci in Nazionale, oltre a 9 partite con la Nazionale B e due con la Giovanile. Fece parte della rosa di Argentina ’78, mondiale che si concluse con l’eliminazione degli azzurri in semifinale per mano dell’Olanda.

Una volta terminata la carriera calcistica, Eraldo Pecci si è subito fatto notare come commentatore televisivo e anche come autore. E’ stato editorialista per ‘Il Giorno’ e ha scritto un libro, intitolato ‘Il Toro non può perdere’, dove si sofferma soprattutto sullo scudetto vinto con i granata.

Nel 2018 ha pubblicato un secondo volume, che prende il nome di ‘Ci piaceva giocare a pallone – Racconti di un calcio che non c’è più’.