Il campionato di Serie A 1994-1995 viene ricordato per il primo scudetto conquistato dalla Juventus di Marcello Lippi (che aprirà un ciclo) ma anche per alcune “chicche”, come ad esempio il trenino adottato dal Bari di Fascetti come esultanza per ogni rete messa a segno dai biancorossi.
Uno dei giocatori di quel Bari era Miguel Angel Guerrero, all’epoca 27enne, arrivato in Puglia con molte aspettative dopo aver segnato moltissimi gol con la maglia dell’Atletico Junior, squadra colombiana di Barranquilla. Nella prima stagione i gol di Guerrero saranno soltanto due, anche se la sua rete contro l’Inter a San Siro decretò il primo successo barese contro i nerazzurri e diede il via alla storica esultanza del trenino.
Anche negli anni successivi (in mezzo anche una breve esperienza al Merida, in Spagna) l’attaccante di Cali non si rivelerà molto prolifico: solo altri 13 gol in tre stagioni in biancorosso.
Guerrero ha lasciato Bari nel 1999 ed è tornato all’Atletico Junior, dove ha giocato solo per qualche altro mese prima di annunciare il ritiro. L’ex attaccante è tornato a vivere a Cali, la sua città natale: da alcuni anni è diventato scout e agente.
“Qui in Colombia ci sono tanti talenti giovani e noi facciamo questo lavoro per portarli in Italia – ha raccontato in una recente intervista a GrandHotelCalciomercato.com – Do dei consigli vista anche la mia esperienza tra Spagna e Italia: cerco di far loro capire che bisogna sempre lavorare con serietà. Il calcio italiano è molto esigente e bisogna avere una grande disciplina”.