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Superlega: Barcellona, Juventus e Real Madrid non mollano

In seguito alla sentenza favorevole del tribunale di Madrid sulle penalizzazioni paventate dall’Uefa, i tre club fondatori della Superlega affermano la loro volontà di continuare il progetto.

Verso la fine della stagione calcistica, il mondo del pallone è stato investito dalla “rivoluzione” Superlega. Dodici tra i più importanti club d’Europa hanno deciso di firmare un contratto nel quale s’impegnavano ad istituire una nuova lega calcistica europea che avrebbe soppiantato o affiancato la Champions League. Immediata e dura la reazione dell’Uefa e delle leghe calcistiche europee che hanno immediatamente stigmatizzato il tentativo di “colpo di stato” da parte dei club. Poco dopo sono arrivati i pareri contrari dei capi di governo, di ex calciatori, calciatori in attività, patron delle varie società e in meno di 24 ore il progetto è stato smontato.

Temendo l’esclusione dai campionati nazionali e le sanzioni da parte dell’Uefa, 9 dei 12 club hanno ritirato la loro partecipazione al progetto. Fedeli alle intenzioni manifestate sono rimaste invece la Juventus, il Real Madrid ed il Barcellona. In questi due mesi il massimo organismo calcistico europeo ha minacciato l’esclusione dei tre club dalla massima competizione europea e delle ammende pecuniarie. I club hanno quindi fatto ricorso al Tribunale di Madrid e la corte spagnola gli ha dato ragione. Forti di questo risultato, adesso i tre club annunciano una rimodulazione del progetto e confermano l’intenzione di slegarsi dal controllo dell’Uefa:

“Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della Uefa. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli -concludono nella nota – del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea”.