Com’è strano il giuoco del pallone.
Prima del derby di Roma, le gerarchie della Capitale sembravano discretamente chiare: i giallorossi terzi incantavano l’Italia con un gioco più che gradevole e tanti gol, mentre la Lazio non sembrava più quella di Mi Fist.
E’ bastato il derby (terminato 3-0 per i biancocelesti) per cambiare totalmente le opinioni degli osservatori, pronti a scendere dal carro di Fonseca, per risalire su quello di Simone Inzaghi (su cui a lungo erano stato la scorsa stagione quando – prima dell’avvento del covid – sembravano lanciati nella corsa allo scudetto).
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E tutti gli osservatori hanno esaltato l’azione del definitivo 3-0, realizzato da Luis Alberto: un’azione che ha visto l’intero undici di Inzaghi toccare il pallone prima della conclusione del trequartista spagnolo.
Una bella azione, in cui toccano il pallone – in ordine – Milinkovic, Immobile, Radu, Marusic, Escalante, Acerbi, il portiere Reina, Akpa Akpro, Luis Alberto, Luiz Felipe, Lazzari, ancora Akpa Akpro e infine, prima di andare al tiro, nuovamente Luis Alberto.
Ma se è giusto che i tifosi si esaltino per la grande vittoria, è giusto che gli osservatori – d’un tratto – demoliscano la Roma ed esaltino la Lazio?