“Non mi piace quando le persone con un certo status parlano di politica. Limitati a fare quello in cui sei bravo, meglio tenersi lontani da certi argomenti”: così Zlatan Ibrahimovic si era espresso nell’intervista rilasciata settimana scorsa al sito della Uefa, riferendosi apertamente alla stella della NBA LeBron James.

Ai margini della partita contro i Portland Trail Blazers LeBron James ha replicato – parlando in diretta tv ai microfoni di ESPN e mostrando l’incoerenza di Ibra, antirazzista a targhe alterne:

“Non c’è verso che io stia zitto di fronte alle ingiustizie e mi limiti allo sport. Mi occuperò sempre di temi come l’uguaglianza, la giustizia sociale, il razzismo, l’assistenza medica e il diritto al voto. Sono parte della mia comunità e ho oltre 300 ragazzi nelle mie scuole che hanno bisogno di una voce. E io sono la loro voce. So quanto è potente la mia voce e la piattaforma da cui parlo e la userò sempre. Sono la persona sbagliata da criticare in quest’ambito. Faccio ciò che devo fare. È buffo che lui dica queste cose, perché è lo stesso ragazzo che nel 2018 ha parlato di razzismo in Svezia legato alle sue origini e al suo cognome”.

Fa sorridere frattanto pensare come nel 2018, quando LeBron James si trasferì ai Los Angeles Lakers, Ibra – che indossava da poco la casacca dei LA Galaxy – diede il suo benvenuto in pompa magna su Twitter (si veda l’immagine in evidenza).

Adesso, però, frizioni verbali tra i due.

Un po’ come con Materazzi, un po’ come Lukaku: non sai mai cosa aspettarti da Ibra nei rapporti.

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